CUCIRE LE DIFFERENZE
Cucire le differenze è un laboratorio di socializzazione che attraverso il taglio ed il cucito unisce le donne di diversa cultura, accomunate dalla passione per la creatività.
Motivazione del Progetto. Il rischio di esclusione sociale risulta essere maggiore per le donne immigrate che, per potersi effettivamente inserire all’interno della comunità devono superare molti ostacoli talvolta posti dal loro stesso gruppo etnico di appartenenza. La donna immigrata, inoltre, difficilmente dispone della rete familiare e/o amicale alla quale fare riferimento, specialmente nei momenti critici della sua esistenza, e ciò crea situazioni di forte isolamento ed è motivo di disagio. Diventa difficile per loro conciliare i propri quadri di riferimento culturale – valori, norme, stili di vita – con quelli della società ospitante, in assenza di un confronto con le altre donne. Stimolare occasioni di incontro, scambio e aggregazione può rappresentare uno strumento in grado di abbassare i problemi che impediscono una integrazione soddisfacente. Poiché nelle attuali condizioni del mercato del lavoro le donne immigrate trovano impiego, quasi esclusivamente, come collaboratrici domestiche e/o badanti, ecco che un percorso formativo rivolto alle tecniche del taglio e del cucito può fornire gli strumenti utili per svolgere alcuni compiti in un contesto diverso da quello di origine.
Beneficiarie del progetto: Donne straniere-migranti-rifugiate e donne Trentine impegnate in associazioni di volontariato
Obiettivi formativi: apprendere gli elementi e le regole del cucito utile per far fronte a piccoli problemi quotidiani quali modifiche e riparazioni. Le più esperte potranno acquisire alcuni strumenti tecnici e operativo per la realizzazione autonoma di un capo d’abbigliamento semplice (gonna o pantalone) completo di finiture. A ciascuna delle iscritte viene fornito un kit completo di materiali e strumenti per il cucito che darà loro la possibilità di praticare, anche a casa, il lavoro in maniera autonoma.
Motivazione del Progetto. Il rischio di esclusione sociale risulta essere maggiore per le donne immigrate che, per potersi effettivamente inserire all’interno della comunità devono superare molti ostacoli talvolta posti dal loro stesso gruppo etnico di appartenenza. La donna immigrata, inoltre, difficilmente dispone della rete familiare e/o amicale alla quale fare riferimento, specialmente nei momenti critici della sua esistenza, e ciò crea situazioni di forte isolamento ed è motivo di disagio. Diventa difficile per loro conciliare i propri quadri di riferimento culturale – valori, norme, stili di vita – con quelli della società ospitante, in assenza di un confronto con le altre donne. Stimolare occasioni di incontro, scambio e aggregazione può rappresentare uno strumento in grado di abbassare i problemi che impediscono una integrazione soddisfacente. Poiché nelle attuali condizioni del mercato del lavoro le donne immigrate trovano impiego, quasi esclusivamente, come collaboratrici domestiche e/o badanti, ecco che un percorso formativo rivolto alle tecniche del taglio e del cucito può fornire gli strumenti utili per svolgere alcuni compiti in un contesto diverso da quello di origine.
Beneficiarie del progetto: Donne straniere-migranti-rifugiate e donne Trentine impegnate in associazioni di volontariato
Obiettivi formativi: apprendere gli elementi e le regole del cucito utile per far fronte a piccoli problemi quotidiani quali modifiche e riparazioni. Le più esperte potranno acquisire alcuni strumenti tecnici e operativo per la realizzazione autonoma di un capo d’abbigliamento semplice (gonna o pantalone) completo di finiture. A ciascuna delle iscritte viene fornito un kit completo di materiali e strumenti per il cucito che darà loro la possibilità di praticare, anche a casa, il lavoro in maniera autonoma.